La prima serata sulla biodiversità agro alimentare ha visto in scena il fascino della natura, raccontata in modo magistrale da Piero SARDO, Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità ONLUS. Un susseguirsi di esempi e di testimonianze di quanto sta accadendo sotto i nostri occhi e le cui conseguenze sono così poco conosciute… Della stessa biodiversità si sottovaluta il vero significato e per coglierlo un video iniziale ha consentito ai partecipanti di entrare nell’atmosfera giusta.
L’intervento di Piero SARDO è stato un susseguirsi di esempi e interconnessioni, che hanno dipinto purtroppo un quadro poco confortante, dominato dalla agro industria e con una biodiversità sacrificata allo sviluppo economico e al profitto come unica guida.
Manca una consapevolezza diffusa di come la ricchezza delle specie sia una garanzia di sopravvivenza del pianeta. Di circa 8 milioni di specie, 5,5 milioni sono insetti e complessivamente circa 27 mila all’anno stanno scomparendo.
Ci sono molti animali comuni che fino a poco tempo fa si potevano vedere abitualmente nei cortili delle nostre case che stanno scomparendo. Magari di alcuni non sentiamo la mancanza, ma in natura una funzione possono averla, spesso anche molto importante… Pensiamo ai pipistrelli… quando mai ne vediamo ancora? e le rondini? quante ce ne sono ancora rispetto a 20/30 anni fa?
Senza poi considerare nei processi produttivi come la riduzione delle colture, la concentrazione della coltivazione di pochi cereali di pochissime specie selezionate, l’utilizzo di fertilizzanti e antiparassitari, abbiamo mutato la fauna che circonda le nostre campagne. La storia delle api, la moria di questi anni, gli studi che svelano l’effetto dell’uso di fungicidi su questi fantastici impollinatori essenziali per circa il 75% delle colture alimentari.
Questo e altro per dire che la biodiversità è un aspetto certamente del tema più ampio e complesso dell’ambiente, ma ne è molto collegato per via degli effetti dei mutamenti climatici sulle colture, sulle stagionalità. Ma un ruolo altrettanto centrale lo svolge lo stile di vita moderno, il consumismo che ci porta ad avere a disposizione tutto e sempre, senza stagioni e varietà, tutto ridotto alle mere necessità commerciali.
Cresce la consapevolezza, almeno in sala, della necessità di chiedersi cosa cambiare e da dove partire, prima che sia la “disperazione” ad imporci di farlo. Una serata importante che apre la strada al secondo confronto sull’ambiente, in programma giovedì 30 maggio alle ore 21 sempre in via Mabellini 2 a Savigliano sulla Responsabilità delle Risorse. #Ambiente2 in arrivo per una scuola di politica che vuole approfondire e scoprire i contenuti di uno dei temi che sarà di maggiore attualità nei prossimi anni.