Il quinto evento della Scuola di Politica dell’Associazione Benecomune iniziava con una domanda: le Province ci sono ancora? Claudio Lubatti e Marco Orlando si sono succeduti non solo per confermarne l’attività ma soprattutto per ripercorre insieme ai presenti la storia di una riforma che iniziò a prendere forma nel 2011, si realizzò in parte con la legge Delrio nel 2014, fino ad arrivare alla mancata modifica della costituzione con il referendum del dicembre 2016.
Le province ci sono ancora, ma i cittadini non votano più per la sua classe dirigente dal 2015, diventando dopo la legge Delrio un ente di secondo livello, a cui concorrono per eleggere l’amministrazione i Sindaci e i Consiglieri dei Comuni che ne fanno parte. Una ulteriore peculiarità è la trasformazione in 8 casi in Città Metropolitane, come ad esempio la Provincia di Torino, ora appunto Città Metropolitana di Torino, per cui il Presidente non è eletto come per le altre 72 province ma coincide per legge con il Sindaco della città capoluogo (quindi nel caso di Torino con la sua Sindaca).
Nell’esperienza diretta di Lubatti, assessore di Torino e delegato alla città Metropolitana, c’è stato un salto di qualità importante nelle relazioni fra grande città e comuni, una omogenizzazione della classe politica, favorendo la collaborazione e la conoscenza diretta delle situazioni e delle esigenze. Orlando, direttore dell’Anci Piemonte, ha invece spiegato la difficoltà di molte province a svolgere le loro funzioni, la riduzione delle risorse trasferite (fino a dieci volte di meno), i limiti di una riforma nata in un certo contesto e poi probabilmente “dimenticata” dall’opinione pubblica. Manca una vera strategia di governo del territorio, la mobilità di ventimila dipendenti pubblici in uscita dalle province invece di andare ai comuni sono approdati i più alle Regioni, creando in generale effetti divergenti dalla volontà iniziale della riforma.
Probabilmente più che cercare di toglierle era sufficiente dimezzarle, uniformandole in termini di territori e comuni che ne fanno parte. Una riforma incompiuta, che dopo la mancata abolizione con la riforma costituzionale non approvata, necessiterebbe e meriterebbe fosse ripresa e rivista.
Termina così la prima sessione della Scuola di Politica. L’associazione Benecomune si concentra ora sulla realizzazione del calendario della seconda sessione che prenderà avvio nel mese di Marzo. Presto i prossimi appuntamenti allora.
Intanto chi volesse vedere o rivedere gli eventi appena conclusi può ritrovare le registrazioni sul canale YouTube dell’associazione raggiungibile dall’apposito link presente in homepage o cliccando qui.